Palchi nei Parchi
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Palchi nei Parchi

Alpe Vecchia

Fusine, Tarvisio (UD)

Descrizione

L’Alpe Vecchia è un prato naturale che si è formato nel tempo, sotto i ghiaioni che scendono dalle imponenti pareti delle Alpi Giulie, in un contesto paesaggistico straordinario e unico, nel quale lo sguardo può cogliere a 360° la bellezza del luogo, attorniati da abeti, larici, mughi e cespugli di ginepro.

Si inserisce nel contesto della foresta di Tarvisio, che si estende attorno ai bellissimi Laghi di Fusine, piacevolmente inseriti in una valle di origine glaciale, rientrando tra i paesaggi montani più belli, conosciuti e amati della regione. Si tratta di due bacini di origine glaciale – uno superiore e l’altro inferiore – collegati da un sistema sotterraneo di acque che d’inverno si fanno ghiaccio in uno degli angoli più freddi di tutta l’Italia.

Tutto intorno si ergono, e si specchiano nei laghi, i gruppi del Monte Mangart e delle Ponze, che costituiscono un confine roccioso con la Slovenia.

Nelle aree inferiori dei versanti sovrastanti il fondovalle, vegetano boschi di abete rosso e faggio, il pino silvestre domina le aree più erte e scoscese mentre, alle quote superiori, è il larice che si erge fra le chiazze di mughi.

Come Arrivare

Raggiungibile a piedi in 1 ora e 15 minuti circa dopo aver lasciato la macchina presso il parcheggio del lago superiore di Fusine.

 

Per raggiungere l’Alpe Vecchia viene proposta un’escursione di circa un’ora e un quarto, con una media pendenza, che attraversa la foresta di Tarvisio e permette di ammirare i meravigliosi Laghi di Fusine.

Dopo aver parcheggiato l’auto nei pressi del lago superiore, l’escursione parte imboccando la strada forestale alle spalle della locanda “Ai Sette Nani”. In breve si giunge ad un bivio e, scegliendo la destra, si arriva all’Alpe del Lago, un pascolo posto proprio sopra al lago. La strada prosegue dunque verso sud, passando un bosco di abeti e una malga. Rientrando brevemente nel bosco, si giunge all’Alpe Tamer, si supera così il piccolo pascolo, arrivando al bivio tra i sentieri CAI 517a e 513. Quest’ultimo presenta una buona pendenza, che però conduce al pianoro dell’Alpe Vecchia, tra abetaie, rododendri e massi detritici.