Palchi nei Parchi
Torna all'elenco

Gli spettacoli prevedono

possibile offerta libera green.
Si raccomandano plaid o cuscino per sedersi sull’erba e abbigliamento comodo.

 

Palchi nei Parchi

Le indicazioni sulle variazioni a causa del maltempo sono riportate nelle pagine dedicate al singolo evento.

 

Dettaglio Spettacolo

NADA MÀS FUERTE

Parco Rizzani

Pagnacco

Venerdì 17 Giugno / ore 20.30

TROMBONE, TROMBA BASSA E CONCHIGLIE

Mauro Ottolini
VOCE Vanessa Tagliabue Yorke
FISARMONICA Thomas Senigaglia
CHITARRA CLASSICA, LAP STEEL GUITAR

Marco Bianchi
CONTRABBASSO Giulio Corini
BATTERIA E PERCUSSIONI Paolo Mappa

 

In caso di maltempo: 18 GIUGNO, ore 20.30

INGRESSO LIBERO

Programma Spettacolo

Un progetto che prende vita dalla suggestione della musica popolare, in cui il contatto esistenziale con il valore della vita e dell’esperienza diventa intenso e quasi fisico. Atmosfere latine che si riflettono da Nord a Sud anche sul repertorio di paesi tra loro lontani, avvicinando Chavela Vargas all’intensità di un canto svedese o di una preghiera libanese. La canzone di per sè oggetto artistico non ha bisogno di essere nobilitata, è invece essenziale riscoprire la bellezza e la poesia di queste forme semplici e dirette che esprimono a cuore aperto la profondità dell’animo umano di fronte al mistero dell’esistenza. L’ingegnoso e originalissimo Ottolini ha scelto un quintetto composto da strumenti popolari: chitarra classica, strumenti a fiato e fisarmonica, con la straordinaria voce di Vanessa Tagliabue Yorke.

 

Le Nostre Parole
LA SOSTENIBILITÀ DEI BOSCHI ATTRAVERSO UNA GESTIONE ATTIVA E RESPONSABILE

A cura di Carlo Piemonte.
Direttore del Cluster Legno Arredo FVG e Presidente di Legno Servizi.
 

Parco Rizzani
Descrizione

Il complesso di Villa Rizzani, edificato tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, sorge su un’altura alle porte del comune di Pagnacco. La villa, oggi riadattata a nuova destinazione dopo i danni del terremoto del 1976, accoglieva nei mesi estivi la famiglia Rizzani che, come molte famiglie borghesi di fine 800, aveva costruito la propria dimora di villeggiatura nelle campagne di Pagnacco. Il parco, anche quando è passato alla proprietà della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha mantenuto il suo impianto all’inglese: una forma a conchiglia che si estende sul retro della villa, dalla quale si può apprezzarne la forma irregolare.

 

L’attuale ingresso al parco attraversa l’anello delle piantumazioni arboree, che risalgono quasi certamente agli anni ‘20 del XX secolo; qui infatti si ritrovano le logiche dei parchi del primo dopoguerra, perché è facile individuare l’abbinamento della magnolia con il cedro (Cedrus deodara e Cedrus atlantica glauca), anche se in realtà sono molte le altre specie che arricchiscono questa isola naturale, quali il leccio, il libocedro, il tasso. Nella parte centrale del parco si apre una vasta zona prativa, lasciata libera dalle piantumazioni che crescono tutto intorno. Al centro di quest’area si staglia la quasi centenaria Magnolia soulangeana, che col suo portamento “policormico”, cioè a più fusti, raggiunge una circonferenza di ben 15 metri. Sul lato opposto all’attuale ingresso si osserva un largo pendio terrazzato: oggi arricchito dagli alberi da frutto, all’epoca della costituzione del parco accoglieva invece i vigneti.

 

Molti visitatori frequentano il parco per ammirarne i ciclamini: un tappeto fitto e ricco di foglie si estende in vaste zone del parco, inarrestabile e rigoglioso, che verso la fine di settembre si trasforma nell’arazzo di fiori più spettacolare del territorio.

Anche qui come in altri parchi è stata installata la panchina del booksharing, ricavata da un cedro vissuto per secoli proprio qui nel Parco e che il 10 agosto 2017 si schiantò a terra, spinto da un vento terribile che soffiò su tutto il Friuli e che in poche ore spezzò centinaia di alberi. Non era ancora la tempesta Vaia che sarebbe infuriata l’anno successivo, ma solo una triste anticipazione. Presto si è dovuto decidere come recuperare la maggior quantità possibile di quel legno improvvisamente disponibile e numerose furono le sue destinazioni. Una fra queste è stata la panchina per il booksharing, realizzata dagli operatori della Falegnameria regionale di Fusine che l’hanno scolpita e assemblata, per trasformarla non solo in una confortevole seduta, ma anche in un contenitore per libri da leggere e scambiarsi, perché da qui possono essere prelevati, sostituiti, portati a casa o regalati. Così voleranno dal loro proprietario a nuovi lettori, passando da una panchina che un tempo era un albero.

Come Arrivare

Raggiungibile in auto.

Evento realizzato in collaborazione con

                                                                       Comune di Pagnacco